Sarà “Sulla mia pelle – Gli ultimi 7 giorni di Stefano Cucchi” di Alessio Cremonini con Alessandro Borghi e Jasmine Trinca il primo film della nuova programmazione del Piccolo Cineclub Tirreno. Irene Testa, fondatrice dell’associazione Stefano Cucch Onlus parteciperà  all’ evento  in collegamento video intervenendo  al termine di ciascuna proiezione. Sarà in programma SABATO 13 OTTOBRE con doppia proiezione ore 17:30 e 21:30. Viste le molte richieste è consigliata la prenotazione da effettuare chiamando il numero 339/3880312.

Siamo orgogliosi di annunciare  il titolo del primo film della nuova rassegna organizzata dal Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica, in programma sabato 13 ottobre con doppia proiezione ore 17:30 e 21:30.

Vista la recentissima svolta processuale e il grande interesse mediatico, Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo sono stati costretti a rivedere tutti i loro appuntamenti in agenda.
Saranno oggi sostituiti da Irene Testa, socia fondatrice dell’Associazione Stefano Cucchi ONLUS che interverrà telefonicamente al termine delle 2 proiezioni in programma oggi alle ore 17.30 e 21.30 al Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica.
A dopo!
#sullapelleditutti

Viste le molte richieste è consigliata la prenotazione da effettuare chiamando il numero 339/3880312.

SULLA MIA PELLE
GLI ULTIMI SETTE GIORNI DI STEFANO CUCCHI
un film di
ALESSIO CREMONINI
con ALESSANDRO BORGHI
e
JASMINE TRINCA
Durata
100 MINUTI

 

L’emozionante racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi e della settimana che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia.

“Quando Stefano Cucchi muore nelle prime ore del 22 ottobre 2009, è il decesso in carcere numero 148. Al 31 dicembre dello stesso anno, la cifra raggiungerà l’incredibile quota di 176: in due mesi trenta morti in più”, così Cremonini, 45 anni, spiega cosa l’ha spinto a scrivere e dirigere Sulla mia pelle. “Nei sette giorni che vanno dall’arresto alla morte, Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo. È la potenza di queste cifre, il totale dei morti in carcere e quello del personale incontrato da Stefano durante la detenzione che mi ha spinto a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno impressione, perché quei numeri sono persone”.

E ancora: “Di tutta la vicenda, le polemiche, i processi, è l’ovvia ma allo stesso tempo penosa impossibilità di difendersi, di spiegarsi, da parte della vittima ad avermi toccato profondamente: tutti possono parlare di lui, tranne lui. Ecco, Sulla mia pelle nasce dal desiderio di strappare Stefano alla drammatica fissità delle terribili foto che tutti noi conosciamo, quelle che lo ritraggono morto sul lettino autoptico, e ridargli vita”.

Il regista del film, Alessio Cremonini

– FILM D’APERTURA, IN CONCORSO ALLA 75. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2018), SEZIONE ‘ORIZZONTI’, HA OTTENUTO: PREMIO FEDIC, PREMIO FRANCESCO PASINETTI SPECIALE AL FILM E AI MIGLIORI ATTORI: (ALESSANDRO BORGHI e JASMINE TRINCA).
IL TRAILER DEL FILM

CRITICA

“Ricostruendo quel tragico calvario, il regista si preoccupa di evitare ogni eccesso melodrammatico e ogni accusa di voyeurismo (…). Il film vuole solo mostrare quello che è oggettivamente documentabile e che testimonia la superficialità di chi si è limitato a «fare il proprio dovere». I molti campi lunghi e i lunghi silenzi poi non raffreddano l’emozione ma la caricano di una tensione a tratti davvero straziante. Anche per merito della straordinaria prova di Alessandro Borghi, dimagritissimo, emaciato, catatonico, bravissimo nel restituire il pesto e rassegnato Stefano Cucchi.” (Paolo Mereghetti, ‘Il Corriere della Sera’, 30 agosto 2018)

“(…) una tragica odissea fatta di errori e prepotenze, indifferenza e paura, decisa a restituire il calvario di Stefano, ma anche attenta a non emettere facili sentenze. (…) Per interpretare Cucchi, Borghi ha fatto uno straordinario lavoro anche sul proprio corpo, che oltre a perdere diciotto chili si è come spento e ripiegato su se stesso. Ma se la sua è un’interpretazione fuori dal comune, bravissimi sono pure Jasmine Trinca nei panni di Ilaria Cucchi e Max Tortora e Milvia Marigliano in quelli dei genitori. Merito del film poi non è solo quello di lavorare di sottrazione rinunciando ad accuse e proclami, ma anche di raccontare con lucidità tutte le contraddizioni di Stefano, il rifiuto di denunciare e di farsi ricoverare subito dopo il pestaggio.” (Alessandra De Luca, ‘Avvenire’, 30 agosto 2018)

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