Venerdì 10 dicembre alle ore 21.30 in programma “Sotto le stelle di Parigi” distribuito da Officine Ubu con Catherine Frot e Mahamadou Yaffa – patrocinato dall’associazione City Angels, un riconoscimento prezioso per un film che parla di amore, rispetto e uguaglianza: “Il consiglio è quello di non perdersi assolutamente questo gioiellino cinematografico, capolavoro di arte filmica ma anche capolavoro di grande umanità.”

Christine è una clochard che vive da molti anni per le strade di Parigi, isolata dalla famiglia e dagli amici. In una fredda notte d’inverno, un bambino di otto anni si presenta davanti al suo rifugio nascosto, lungo le rive della Senna. Si chiama Suli, non parla francese, ed è stato separato dalla madre, che deve essere rimpatriata dopo aver ricevuto un avviso di espulsione. Uniti dalla loro condizione di marginalità e discriminazione, i due si mettono alla ricerca della mamma del bimbo…

Cliccate qui per vedere il trailer del film.

“Sotto le stelle di Parigi è una favola contemporanea perfettamente calata nella complessità e nelle contraddizioni della capitale francese. Il regista Claus Drexel non prova mai a rendere Parigi meno affascinante, ma ce ne mostra con molta discrezione sia la dimensione più celebre di Notre Dame, del Moulin Rouge e del Sacre Coeur, sia la parte degli “invisibili” radunati nelle tende al Canal Saint Martin o nei campi di migranti a Porte de la Chapelle. Attraverso le figure di Christine e di Suli, ci troviamo ad assimilare facilmente la povertà generata dalla frettolosità delle grandi metropoli alla vergogna umana del fenomeno migratorio, scoprendo inoltre quanta benevolenza germogli e fiorisca in queste realtà tanto precarie. Ed in questo film sobrio, delicato e che va dritto al cuore senza sbavature, Catherine Frot offre l’ennesima interpretazione memorabile della sua lunga carriera. Con Christine si è trasformata in una poetica streghetta atemporale che ricorda i grandi personaggi di Victor Hugo e che preserva la dignità di coloro che l’hanno ispirata. Sotto le stelle di Parigi ha la leggiadria di una favola moderna e rappresenta quanto di più bello si possa restituire con la parola semplicità.” Hotcorn.it

Sotto le stelle di Parigi è una favola in grado di toccare il cuore dello spettatore, dove si mette a nudo l’unione tra due solitudini che si incontrano, in grado di abbattere qualsiasi barriera culturale. Augurandoci di poter vivere al più presto in un mondo senza pregiudizi e più sereno verso l’inclusione sociale. Catherine Frot, vincitrice di un César per Marguerite (2015) di Xavier Giannoli, si cala perfettamente nei panni di Christine, conferendole quella drammaticità utile a farci capire il dolore che prova, si può dire che sia uno dei ruoli più belli da lei interpretati negli ultimi anni. Grande merito va anche a Mahamadou Yaffa, qui al suo esordio come attore, che si cimenta in un personaggio con cui è difficile non empatizzare, soprattutto in un periodo in cui il tema dell’immigrazione è fortemente attuale.” Madmass.it

“Dopo aver esplorato la realtà dei senzatetto parigini nel documentario Au bord du monde, Claus Drexel torna per le strade della capitale per raccontare l’amicizia tra una clochard e un bambino nero che non parla la sua lingua. Il film si chiama Sotto le stelle di Parigi, è la storia commovente di Christine, una donna che vive ai margini della società, e il piccolo Suli di appena otto anni, abbandonato dalla madre.

Sotto le stelle di Parigi la commovente favola metropolitana di Claus Drexel

Nonostante non si capiscano, Christine e Suli diventano una cosa sola, uniti dalla condizione marginale che li accomuna, pronti a completarsi a vicenda e a sopravvivere sotto le stelle di una città che può apparire molto crudele e indifferente alle sofferenze degli altri. È, infatti, proprio la riscoperta dell’umanità ad aver convinto Drexel a girare un film così intimo e profondo: «Dopo Au bord du monde, pensavo a un soggetto di fantasia che testimoniasse questa realtà. Ho un profondo attaccamento per queste persone che troppo spesso vengono rappresentate con un’immagine sciatta. Volevo coltivare la loro bellezza, la loro sensibilità e la loro poesia».

A prestare il volto alla protagonista è Catherine Frot, attrice di grande talento che, tra il suo impegno a teatro e al cinema, ha vinto il suo ultimo César nel 2015 per il film Marguerite di Xavier Giannoli. «Per me era importante parlare di povertà. Dare una dimensione drammatica a questa donna è stata una forma di omaggio. Ho incontrato molte volte alcune persone che avevano testimoniato nel documentario di Claus; ho frequentato i luoghi che li accolgono: la chiesa di Saint-Leu, al 1° arrondissement, il Camres, verso la Gare de l’Est, La Moquette in rue Gay Lussac. Mi ha aiutato a entrare nel mondo in cui vive Christine» ha detto Frot, offrendo una delle interpretazioni più toccanti della sua carriera.” Vanityfair.it

Protected with SiteGuarding.com Antivirus