Venerdì 19 novembre in programma “Drive my car” di Hamaguchi Ryusuke, vincitore del Premio per la Miglior Sceneggiatura al recentissimo Festival di Cannes 2021. A detta di gran parte della critica internazionale Drive My Car è stato il vero vincitore “morale” della 74esima edizione del Festival.

Venerdì 19 novembre in programma “Drive my car” di Hamaguchi Ryusuke, vincitore del Premio per la Miglior Sceneggiatura al recentissimo Festival di Cannes 2021.
A detta di gran parte della critica internazionale Drive My Car è stato il vero vincitore “morale” della 74esima edizione del Festival.

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E’ tratto dall’omonimo racconto di Murakami Haruki contenuto nella raccolta Uomini senza donne. Si tratta però di un adattamento che amplia di molto gli scenari proposti dal racconto dello scrittore giapponese, dando vita a un’opera ambiziosa e molto personale. Il film è interpretato da Nishijima Hidetoshi, Miura Toko e Kirishima Reika.”Dopo aver conquistato l’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria a Berlino con Wheel of Fortune and Fantasy, il giapponese Hamaguchi Ryusuke ha bissato a Cannes – riconoscimento per la miglior sceneggiatura – con Drive My Car, per più di qualcuno il vincitore “morale” della 74esima edizione. Tratto dal racconto Uomini senza donne (Einaudi) di Haruki […]”«Il Fatto Quotidiano»«Oto (che di mestiere fa la sceneggiatrice tv) e Kafuku sono al centro del lungo prologo di Drive my car, il nuovo, fluviale, bellissimo film del regista di Il gioco del destino e della fantasia»
Fabio Ferzetti, «L’Espresso»«Scritto magnificamente, riesce a coinvolgere e a toccare corde profondissime. Non è solo tra i titoli più forti di Cannes 2021, ma tra i migliori visti sul grande schermo negli ultimi tempi».
«Il Sole 24 Ore»«A differenza di certi maestri del cinema, che guardano i personaggi dall’alto in basso, Hamaguchi è capace di una rara dote di osserva zione in grado di far percepire, a chi ha pazienza e capacità di ascolto, i palpiti dei suoi protagonisti, innescando negli spettatori un impareggiabile grado di empatia, in particolare per i personaggi femminili».
Marco Consoli, «il venerdì – la Repubblica»

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