Venerdì 5 Dicembre, per il ciclo grandi classici, proietteremo la versione restaurata del film “L’ uomo dagli occhi a raggi x” di Roger Corman, premio Oscar alla carriera nel 1972

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Preziosa gemma del fanta-horror anni 60′, L’uomo dagli occhi a raggi X (X) è rimasto nel cuore degli amanti dell’indimenticabile cinema cormaniano. Spesso sottovalutato, il film vede un Ray Milland in grandissima forma, perfetto nel ruolo del geniale scienziato che si ritrova a sacrificare se stesso per la conoscenza. Il Dott. Xavier è da includere nella lista degli scienziati puristi del cinema fantastico (vedi ad esempio Seth Brundle de La Mosca di Cronenberg): il loro anelito è di cercare di capire a fondo le loro scoperte, usando quasi sempre se stessi come cavie, anche a costo di inquietanti conseguenze.Il film, a dispetto di una confezione da B-movie (un marchio di fabbrica di Corman), racchiude in realtà un inquietante messaggio di fondo: cosa c’è oltre la limitata visione di un decimo dello spettro della luce? Cosa significherebbe vedere l’intero spettro? La risposta non è certo delle più rassicuranti, racchiudendo una profonda riflessione filosofica ed una pessimistica visione di fondo. Ma la verità è ancora oscura. La curiosità dello scienziato è all’inizio soddisfatta nell’ilare scena del party, dove il dottore vede attraverso i vestiti degli invitati. Ma presto la personalità di Xavier viene sopraffatta da incontrollabili attacchi di paranoia e follia. L’uomo non è pronto a sopportare un mondo spaventoso, fatto perlopiù di scheletri, di palazzi sventrati, di un sole abbacinante. Il siero ha un effetto rigenerativo: più lo si usa più si ha la possibilità di vedere oltre, di vedere attraverso tutto ciò che ci circonda, senza più limiti tangibili. Di vedere ciò che l’uomo non dovrebbe mai vedere e mai sapere: il centro dell’universo. Corman riesce a scandire davvero magistralmente i tempi nella sceneggiatura e nel montaggio; la vicenda ha ritmo, ed il susseguirsi di eventi e di climax fanno di questo film a basso costo uno dei più mozzafiato della sconfinata filmografia cormaniana. Gli effetti speciali, come facilmente intuibile, non sono dei migliori neanche per l’epoca. Ciò nonostante le sconvolgenti visioni dello scienziato, realizzate con filtri colorati ed effetti ottici sulla pellicola, funzionano a meraviglia rendendo L’uomo dagli occhi a raggi X un vero e proprio cult-movie.L’angoscioso finale è davvero memorabile, con i suoi dilemmi esistenzialistico/religiosi; la scena nella chiesa è da antologia del cinema horror, assolutamente indimenticabile. Un bellissimo classico assolutamente da non perdere.
Il trailer originale:

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