Confermata per Venerdì 15 Novembre, la presenza del regista Salvatore Mereu alla proiezione di “Bellas Mariposas” in prima visione nella provincia di Grosseto. Il film si è aggiudicato il Big Screen Award al Rotterdam International Film Festival 2013 ed il Premio Schermi di Qualità alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia. Salvatore Mereu sarà con noi alla Sala Tirreno, introdurrà personalmente il suo lungometraggio e risponderà alle domande dei soci.

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Il regista, già vincitore al Lido nel 2003 della Settimana della Critica con ‘Ballo a tre passi’, si è ispirato per quest’ultimo lavoro al racconto ‘Bellas Mariposas’ di Sergio Atzeni conquistando anche questa volta un bel palmares. Per l’esattezza il film ha ottenuto il ‘Premio schermi di qualità” a Venezia 2012, il ‘Big Screen Award’ al Rotterdam International Film Festival 2013, il ‘Premio Tonino Guerra per la migliore sceneggiatura, il ‘Premio Anna Magnani’ per la migliore attrice protagonista a Sara Podda e Maya Mulas e, infine, il premio ‘Giuseppe Rotunnò’ per miglior direttore della fotografia a Massimo Faletti. Tra sardo e italiano, si svolge con leggerezza la trama del film che racconta la tonica giornata dell’undicenne Cate, fiera di essere ancora vergine e di aspirare a fare la cantante. Una giornata passata con l’amica del cuore Luna (Mulas) (le bellas mariposas, ‘belle farfalle del titolo), fatta di bagni al mare, gelati e dalla voglia di salvare Gigi, il ragazzino per cui Cate ha una cotta.

“Ho scelto di fare film da produttore, ma non era mia intenzione fare anche il distributore” spiega Mereu, parlando della sua scelta di distribuire quest’opera in prima persona. “Prima sono uscito nella sola Sardegna con sei copie e con un grande risultato (32.000 spettatori), poi ho deciso per una distribuzione autonoma perché il film non facesse una vita carbonara” aggiunge. “Il 24 giugno Bellas Mariposas esce nei Paesi Bassi, ma non in Italia: non era questo un paradosso?”. Per quanto riguarda la lavorazione, spiega Mereu, “sono stato accettato nel quartiere anche perché ho insegnato a parte dei ragazzi che compaiono nel film. Ma non ho avuto per questo compassione di questo mondo vitale, straordinario che si barcamena e non si prende troppo sul serio, proprio quella leggerezza di cui parla Calvino”.

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