Venerdì 14 dicembre – alle 21.30 – finiamo in bellezza con la proiezione, in prima visione a Follonica, del bellissimo “L’isola dei cani”, l’ultimo film di Wes Anderson – Orso d’Argento al Festival di Berlino 2018 e nomination miglior film d’animazione sia ai Golden Globe 2019 che ai Premi Oscar 2019. Ilaria Feole, critico cinematografico di Film Tv, presenterà il lungometraggio in collegamento video.

Venerdì 14 dicembre alle ore 21.30 proporremo in prima visione a Follonica “L’ISOLA DEI CANI” di Wes Anderson. 
Il film è stato inserito nelle Nomination come miglior film di animazione sia ai Golden Globe che ai Premi Oscar 2019 ed è stato premiato con l’ Orso d’Argento al Festival di Berlino del 2018.
IL TRAILER DEL FILM
”Nell’immaginaria Megasaki, il sindaco ordina di deportare tutti i cani su un’isola-spazzatura: ma un ragazzino di 12 anni lo sfida andando alla ricerca, con l’aiuto di cinque simpatici pelosi, del suo amato Spots…
Orso d’argento per la migliore regia al Festival di Berlino (che ha inaugurato), Anderson, colta nella tenerissima storia d’amicizia tra il randagio a cui nessuno ha mai dato un biscotto e il piccolo orfano zoppo l’umanità degli animali e la cieca bestialità degli esseri umani, porta la sua celeste stravaganza nelle schiere degli emarginati, firmando un film graficamente bellissimo, molto ironico (divertente anche l’uso delle didascalie), sempre ispirato. Dove la complessità della forma esalta la geometria dell’inquadratura: perché politico non è solo il contenuto, ma anche il modo. Arigato, Wes.” (Filiberto Molossi, ‘Gazzetta di Parma’)

”Vittime di un bieco regime totalitarista, abbandonati, perseguitati, confinati su un’isola fatta di immondizia da un governo che sostiene di voler debellare la diffusione di un misterioso virus dell’influenza, i protagonisti dell’«Isola dei cani» di Wes Anderson adottano comportamenti molto simili a quelli degli uomini, senza perdere le loro caratteristiche animali. Il risultato, nel film in animazione stop-motion, che ha inaugurato l’ultima Berlinale aggiudicandosi l’Orso d’Argento per la miglior regia, è un mix irresistibile di ironia e sensibilità, intelligenza e tenerezza, il tutto sullo sfondo di un Giappone futuribile (l’anno della vicenda è il 2037), creato nel segno della grande tradizione cinematografica orientale, pensando a classici come «Rashomon» e «Stray Dogs». […]
di Fulvia Caprara, La Stampa 3 maggio 2018

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