Sabato 25 maggio alle 21.30 secondo appuntamento con la rassegna – festival “SconfinaMenti”. Ritorna la commedia al Piccolo Cineclub Tirreno…proietteremo in anteprima provinciale “Bangla” e sarà nostro ospite il regista e attore protagonista del film, Phaim Bhuiyan. Per info e prenotazioni tel: 339/3880312 oppure Pro Loco via Roma 49 Follonica. Ultimi 80 posti disponibili.

Phaim è un giovane musulmano di origini bengalesi nato in Italia 22 anni fa. Vive con la sua famiglia a Torpignattara, quartiere multietnico di Roma, lavora come steward in un museo e suona in un gruppo. È proprio in occasione di un concerto che incontra Asia, suo esatto opposto: istinto puro, nessuna regola. Tra i due l’attrazione scatta immediata e Phaim dovrà capire come conciliare il suo amore per la ragazza con la più inviolabile delle regole dell’Islam: la castità prima del matrimonio.

Il trailer del film:

“I dialoghi scoppiettano di battute, fulminanti freddure, sfottò sulla contemporaneità (“suono una specie di etnotrap” è da paura), rielaborazioni campanilistiche “italiane” (lui a pranzo dei genitori di lei porta i bigné, lei lo critica, e lui le dice “scusami sono un po’ terrone”), tanto che se un alieno calasse sulla Torpigna di Bangla non capirebbe il significato del termine “razzismo”. Meglio così. Di Bangla ci siamo innamorati. Anche perché a un certo punto sembra pure che ci sia il finale di Manhattan di Woody Allen. E come Bhuiyan ne abbia colto la struggente poeticità ancora non ce ne capacitiamo. Bravo lui e bravo tutto il cast tecnico/artistico del film. Postilla: il film ha avuto la sua prima nell’eccelso Festival di Rotterdam a gennaio 2019.” (Davide Turrini, ‘ Il Fatto Quotidiano’)

“Piacerà. Certo che piacerà, e gli spettatori andranno subito a chiedersi chi è questo Bhuyan, ex youtuber che misteriosamente è riuscito a trovare un produttore per questo esordio-autobiografia. Qualcuno ha già definito il film la più bella commedia all’italiana dell’anno. E allora voleva dire che la commedia per ritrovare sprint doveva convertirsi in musulmana.” (Giorgio Carbone, ‘Libero’, 17 maggio 2019)

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