E siamo felici di annunciare che tra prime visioni, lungometraggi premiati nei più importanti festival internazionali e collaborazioni con importanti associazioni del nostro territorio, venerdì prossimo alle 21.30 prenderà il via la nuova rassegna cinematografica ideata dall’ associazione culturale “Piccolo Cineclub Tirreno” di Follonica. Si parte l’ 11 novembre con il film “Gli orsi non esistono” – il nuovo capolavoro del regista iraniano Jafar Panahi – Premio Speciale della Giuria e vincitore morale dell’ultimo Festival di Venezia.

E siamo felici di annunciare che tra prime visioni, lungometraggi premiati nei più importanti festival internazionali e collaborazioni con importanti associazioni del nostro territorio, venerdì prossimo alle 21.30 prenderà il via la nuova rassegna cinematografica ideata dall’ associazione culturale “Piccolo Cineclub Tirreno” di Follonica.

Si parte l’ 11 novembre con il film “Gli orsi non esistono” – il nuovo capolavoro del regista iraniano Jafar Panahi – Premio Speciale della Giuria e vincitore morale dell’ultimo Festival di Venezia.

Proprio lo scorso 11 luglio Panahi è stato imprigionato nel carcere di Evin in Iran, dove è tuttora detenuto, per aver protestato contro l’arresto dei colleghi Mohamad Rasoulof (il regista di “Il male non esiste”) e Mostafa Al-Hamad. Evento non imprevedibile che rende ancora più urgente “Gli orsi non esistono”, amara riflessione sulle immagini, la Legge e l’esilio, ovvero sulla scelta di restare nel proprio paese perfino quando tutto invita alla fuga (ma si può sempre tirare il freno a mano, come farà appunto Panahi).

“Gli orsi non esistono” è un capolavoro che deve la fama all’arresto del suo autore, ma sarebbe comunque un capolavoro anche se a Panahi non fosse capitato nulla e a Venezia avrebbe meritato di più del Premio speciale della giuria. Gli orsi non esistono è un film delicato e lieve, magico e di poesia, molto godibile alla visione, elementi che volutamente si antepongono alle questioni poste, profonde, della massima gravità e insieme della massima umanità” (così ne ha scritto il critico cinematografico Francesco Boille sulla rivista Internazionale).

Venerdì 18 novembre sarà in programma in anteprima provinciale “Las Leonas” di Chiara Bondì e Isabel Achaval prodotto da Nanni Moretti e dalla sua Sacher Film. Per le protagoniste di “Las Leonas”, presentato alla Giornate degli Autori nella sezione Notti Veneziane durante la Mostra del Cinema di Venezia, correre dietro a una palla è l’occasione per rivendicare un’identità che le definisca oltre le mura domestiche delle famiglie a cui badano come tate o governanti. Il calcio diventa momento di aggregazione e libertà oltre che spunto per riflettere sulla condizione femminile oggi. Quello che ne viene fuori è una femminilità dirompente, variegata e costretta a lottare per conquistare ogni centimetro di campo. Storie di diritti negati, infanzie interrotte e lavoro nero. (Elisabetta Bartucca, Movieplayer.it)

Ecco un estratto della recensione di Fabio Ferzetti su L’Espresso: “Sono unite dal gioco del calcio e dalla leggerezza. Il bel film prodotto da Nanni Moretti e diretto da Isabel Achával e Chiara Bondì, punta sulla forza, l’umorismo, l’allegria. Le protagoniste di “Las Leonas” hanno due cose in comune. Giocano a calcio, chi bene, chi meno. E hanno storie difficili alle spalle. Ma questa, attenzione, è una falsa pista. Il punto è la forza, l’umorismo, l’allegria. La capacità di stare e giocare insieme, cadendo e rialzandosi, usando ognuna la sua lingua o il suo italiano (c’è anche chi viene dalla Cina, dal Marocco, da Capo Verde). Portandoci dentro un mondo quasi invisibile ai nostri occhi ma molto più ricco, diversificato, vitale di quanto immaginiamo. Con una leggerezza che non contraddice ma arricchisce e completa il quadro. E forse deve qualcosa, oltre che alla bravura delle registe Isabel Achával e Chiara Bondì, al produttore Nanni Moretti, che si concede anche un ironico e mecenatesco cameo.” 

Venerdì 25 novembre sempre alle 21.30,  in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, presenteremo in prima visione a Follonica – in collaborazione con il Comitato Pari Opportunità – Ordine Avvocati di Grosseto e con il Punto di Ascolto Antiviolenza Olympia di Follonica – “La notte del 12” di Dominik Moll presentato al recente Festival di Cannes.

PRENDENDO ISPIRAZIONE DA UN LIBRO INCHIESTA DI PAULINE GUÉNA E RACCOGLIENDO PERSONALMENTE TESTIMONIANZE ED ESPERIENZE DI VITA DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA, DOMINIK MOLL TESSE UN RACCONTO AUSTERO E CHIRURGICO CHE CALA LO SPETTATORE EMOTIVAMENTE E PSICOLOGICAMENTE NEL QUOTIDIANO DEL SUO PROTAGONISTA. E LO SPINGE A INTERROGARSI COME LUI SULLE AZIONI QUOTIDIANE, BANALI E BRUTALI DEGLI UOMINI TRAMITE LE INDAGINI DI UN CASO CHE DISVELA LE PIAGHE INSITE NELLA SOCIETÀ.

Da poco arrivato a capo della polizia giudiziaria di Grenoble, Yohan deve confrontarsi con un terribile omicidio. C’è chi dice che ogni investigatore abbia un crimine che lo ossessiona e per Yohan quel caso diventa l’uccisione della giovane Clara. Insieme al collega Marceau porterà avanti le indagini su tutti i conoscenti della ragazza, svelando i molti segreti di una provincia all’apparenza tranquilla ma realizzando infine che ogni uomo è un potenziale colpevole…

«Il rapporto tra uomini e donne è centrale nel film. Sappiamo che molte notizie di cronaca sono direttamente legate a casi di violenza perpetrati dagli uomini contro le donne. È una cosa folle se ci pensi e non la si può vedere solo come una fatalità. Gli ufficiali che devono combattere questa violenza sono di fatto quasi esclusivamente uomini. A cosa pensano questi uomini quando indagano sui crimini commessi contro donne che potrebbero essere le loro figlie, le loro partner, le loro amiche, le loro sorelle? Come vedono i sospetti? E le vittime? Quali sentimenti provoca in loro tutto questo? Volevamo che il film portasse il pubblico a porsi tali domande.» (Dominik Moll)

«La metafisica dell’indagine poliziesca. La notte del 12 di Dominik Moll è un film che vi lascerà attaccati al grande schermo dal primo all’ultimo minuto. Il valore di questo thriller montanaro hitchcockiano sta nel riuscire a trattenere, tra le pieghe di un’atmosfera da luce del sole ghiacciata e dall’incombenza delle Prealpi ai lati del quadro, le esplosioni di rabbia, disperazione e indignazione dei protagonisti» (Davide Turrini su Il Fatto Quotidiano)

Infine venerdì 2 dicembre arriva l’ultima folgorante Palma d’Oro del Festival di Cannes 2022 – “Triangle of sadness” di Ruben Ostlund

SECONDA PALMA D’ORO NELLA CARRIERA DEL REGISTA, TRIANGLE OF SADNESS PORTA ALLE ESTREME CONSEGUENZE LO STILE NARRATIVO E SARDONICO DELL’AUTORE SVEDESE: UN RITRATTO IMPIETOSO DELLA NOSTRA SOCIETÀ, DELL’UNIVERSO MASCHILE NEL MONDO CONTEMPORANEO E DELLE DINAMICHE TRA I SESSI CHE SI TINGE MINUTO PER MINUTO DI TINTE GROTTESCHE E ASSURDE.

«Pura dinamite. Triangle of Sadness è esplosivo in tutti i sensi. Fragoroso come una risata impossibile da trattenere davanti a un film a tratti esilarante. Grottesco senza mai sembrare staccato dal reale, Östlund esaspera i toni e detta le sue leggi del contrappasso mettendo sotto torchio tutti i suoi personaggi esasperati. Lo fa con una scrittura eccezionale, ispirata, capace di tenere 2 ore e mezza di film in perfetto equilibrio tragicomico tutto il tempo. (…) Con questo film Östlund ha scritto il suo Il signore delle mosche (infatti di mosche nel film ne volano parecchie), ovvero un esperimento sociale estremo in cui è impossibile non riconoscere la disgrazia dell’umanità. Cinico come Parasite, di cui richiama le piramidi sociali da sovvertire, Triangle of Sadness è il tipico film che ti fa ridere e sogghignare a denti stretti, perché siamo davvero tutti sulla stessa nave. Tutti colpevoli e impossibili da salvare durante il nostro naufragio.» (Giuseppe Grossi, Movieplayer.it)

Vi aspettiamo!

Per info e prenotazioni tel: 339/3880312

Mail: info@piccolocineclubtirreno.it

Indirizzo: Sala Tirreno via Bicocchi 53 – Follonica (GR)

Protected with SiteGuarding.com Antivirus